Ricevere la diagnosi di un cancro è uno degli eventi più stressanti che vi possano succedere nella vita. Ma quali sono, nello specifico, gli effetti psicologici che un pazienze si appresta ad affrontare durante il suo percorso di cure?
Ricevere la diagnosi: ciò che dice la ricerca
Quasi quarant’anni fa, il dottor R. G. Hamer esaminò le radiografie del cranio e la sede dei tumori di oltre 20.000 pazienti oncologici. Formulò l’ipotesi che lo stress psicologico, indipendentemente dalla causa scatenante, potesse causare direttamente un danno al DNA. Questo significa che l’ansia e la depressione che si avvertono al momento di una diagnosi di cancro possono ripercuotersi sul buon funzionamento dell’organismo a livello genetico. Da allora, questa teoria è stata confermata da decine e decine di altri studi.
Sentirsi dire che si ha il cancro – e specialmente come questa terribile notizia viene detta – ha un impatto tangente sulla propria salute mentale, così come su quella fisica. Qui di seguito troverete alcune statistiche a sostegno di questa tesi.
- Una ricerca tedesca pubblicata nel 2016 ha riscontrato che oltre l’80% per cento di tutte le nuove pazienti colpite da cancro al seno rivelavano sintomi di disturbo post traumatico da stress nel periodo compreso fra la diagnosi e l’inizio della terapia.
- Subito dopo la diagnosi, al 30% di tutti i pazienti di cancro viene diagnosticata la depressione a livello clinico.
- Secondo la dottoressa Lissa Rankin, i medici all’interno del nostro moderno sistema sanitario possono avere un grande impatto sul processo di guarigione semplicemente con il loro modo di dare la notizia.
“La letteratura scientifica dimostra che i pazienti ritenuti terminali e a cui per errore si comunica che hanno poco tempo da vivere muoiono effettivamente entro il lasso di tempo indicato, anche quando i risultati dell’autopsia non rivelano motivi fisiologici per tale morte precoce”, afferma la Rankin nel suo libro Mind over medicine.
È normale sentirsi isolati quando si ha il cancro
Il cancro è un fenomeno culturale: il 40% degli Americani è destinato a ricevere questa diagnosi nel corso della propria vita. Eppure, avere la sensazione che “nessuno capisce davvero che cosa sto attraversando” è molto normale. Anche se si è circondati da familiari e amici affettuosi, si può comunque avere l’impressione di essere soli in questo percorso. Purtroppo, la ricerca indica che l’ansia e la depressione che risultano dall’isolamento sociale possono pregiudicare la funzione immunitaria e aumentare la risposta infiammatoria. In caso di sintomi di isolamento sociale, considerateli un risultato della vostra esperienza del cancro. Potete ad esempio, sentirvi incompresi da amici e familiari e sorprendervi a tacere ciò che pensate a chi vi vuole bene. Rientra nel quadro anche la sensazione che tutti gli altri siano andati avanti con la loro vita, mentre voi state ancora attraversando la difficile prova del cancro, anche mesi e anni dopo la guarigione.
Tre cose che potete fare subito se avete ricevuto una diagnosi di cancro
La ricerca sostiene chiaramente che ci sia una relazione fra la guarigione emozionale e il benessere fisico. Qui di seguito riportiamo tre delle cose più importanti da fare per avviare il processo:
1) Dedicate del tempo a voi stessi
Dopo aver ricevuto la diagnosi, e prima di dare inizio alla terapia, fissate al più presto un appuntamento con voi stessi. Questo vi permetterà di rielaborare quello che vi sta succedendo e riflettere sui pensieri e le emozioni che avvertite ora. Questo appuntamento non dovrà necessariamente richiedere molto tempo: da appenda quindici minuti a mezz’ora dovrebbero essere più che sufficienti. Procuratevi un diario e una penna per scrivere i vostri pensieri ed emozioni a mano a mano che si presentano, oltre che le nuove idee e intuizioni.
Poi, procedendo nel percorso del cancro, continuate a riservarvi del tempo per il “controllo”, con scadenza settimanale, se non addirittura giornaliera. Ricordate che guarire naturalmente dal cancro non è solo una questione delle terapie o degli integratori che state assumendo. Significa anche prendersi cura di tutte quelle emozioni confuse che inevitabilmente affioreranno in superficie. Probabilmente vi sentirete impotenti nei confronti delle forti emozioni negative che potranno travolgervi. Nella nostra cultura abbiamo spesso l’impressione di dover “fare” qualcosa al riguardo. A volte però le emozioni devono essere solo vissute. Quando programmate il tempo per riflettere, praticate anche l’arte di viversi qualunque emozione si stia sperimentando.
Provate a osservare l’emozione come se non fosse qualcun altro ad avvertirla. Non trattenetela, né cercate di allontanarla. Alla fine svanirà comunque: è garantito, non importa quando intensa possa essere in quel momento! Forse vi domanderete quale sia lo scopo di stare ad ascoltare le emozioni. Sorprendentemente, la maggior parte degli esperti concorda nell’affermare che “essere con” quello che sta capitando sia una delle cose migliori che si possa fare per la propria salute generale. Praticando l’accettazione non permetterete che lo stato di “attacco o fuga” – e il rilascio di cortisolo che lo accompagna – si impadronisca di voi. Potrete rilassarvi e permettere al sistema nervoso parasimpatico di svolgere il suo compito e guarirvi.
2) Procuratevi il supporto che vi occorre
Esattamente come avete bisogno di un po’ di tempo da soli per riflettere, durante questo percorso vi occorrerà anche il supporto degli altri. Siate certi di procurarvelo, sotto forma di gruppi, persone che vi sono vicine, o servizi professionali come coach per malati di cancro, specialmente se vi rendete conto di avere uno di questi comportamenti collegati al disturbo post traumatico da stress:
- cominciate a evitare le persone, i luoghi e le situazioni che vi ricordano la vostra diagnosi;
- vi allontanate dalle persone care;
- continuate a rivivere mentalmente la scena della comunicazione della diagnosi;
- avete incubi che riguardano la diagnosi del cancro;
- cominciate a sentirvi sopraffatti da sensazioni come vergogna, orrore, rabbia, colpa o paura;
- avete difficoltà a dormire;
- avete difficoltà di concentrazione;
- manifestate comportamenti autodistruttivi, come mangiare o bere in modo compulsivo;
- non riuscite più a provare emozioni positive;
- state diventando eccessivamente volubili e irritabili;
- state diventando paranoici;
Una figura chiave è anche lo specialista e lo staff medico che vi segue. Se il vostro oncologo (o altri professionisti sanitari) non vi dà il giusto supporto e non è una guida positiva e premurosa, avete l’obbligo verso voi stessi di trovarne un altro. Numerosi medici e professionisti comprendono l’importanza del supporto emozionale per i loro pazienti: è vostro compito entrare in contatto con quello giusto per voi!
3) Fate in modo di ridurre lo stress
Dopo aver ricevuto una diagnosi di cancro è perfettamente normale sentirsi sotto tensione. Considerate però che più a lungo il vostro corpo è in modalità “attacca o fuggi”, più gli ormoni dello stress comprometteranno la vostra guarigione. Ci sono specifiche modalità mente-corpo, tuttavia, che possono aiutarvi in modo sistematico a calmare lo stress e “attivare” gli ormoni della guarigione.
Alcune di queste modalità comprendono il tapping, la meditazione, la ginnastica leggera, il contatto con la natura e la risata (guardate un bel film divertente e ridete di gusto!).
Ricordate che una diagnosi di cancro NON è una sentenza di morte, ma potrà essere senz’altro uno delle svolte più importanti della vostra vita. Potrete contribuire attivamente alla vostra guarigione dal cancro in molti modi: uno dei più importanti è grazie alla vostra guarigione emozionale.